Elezioni regionali in Emilia Romagna, l’analisi dell’Istituto Cattaneo: decisivo per la vittoria del Pd la crisi del M5s.
ROMA – Secondo l’analisi dei flussi dell’Istituto Cattaneo sulle elezioni regionali in Emilia Romagna nella vittoria del Partito Democratico un ruolo fondamentale lo ha avuto la crisi del M5s. Due elettori pentastellati su tre, viene precisato nello studio, hanno deciso di abbandonare i grillini per dare il proprio voto al candidato Bonaccini.
Una dinamica “anti Salvini” amplificata dal voto disgiunto che ha portato il presidente della Regione a prendere quasi tutti i voti del M5s. Una strategia che ha permesso al Partito Democratico di guadagnare quasi 14 punti rispetto alle ultime Europee.
Il ruolo del M5s
Il Movimento doveva essere l’ago della bilancia in Emilia Romagna e così è stato. La maggior parte degli elettori grillini hanno deciso di puntare sul voto disgiunto. E la scelta è ricaduta di Bonaccini. Una strategia dei pentastellati che ha permesso al candidato della sinistra di ottenere una vittoria netta su Lucia Borgonzoni.
Nonostante la sconfitta, il Centrodestra ha segnato una crescita esponenziale in due partiti. La Lega è passata dal 19,4% al 31,9% guadagnando in queste ultime elezioni quasi 500mila voto. Crescita importante anche per Fratelli d’Italia (+6,7%). La ‘pecora nera’ è stata Forza Italia con il solo 2,6% dei consensi che conferma una crisi all’interno del partito.
Il Sud sorride a Forza Italia
Forza Italia si è riscattato al Sud diventando il primo partito del Centrodestra con il suo 12,3% davanti alla Lega. Si tratta di percentuali molto basse visto anche che molte persone hanno deciso di non andare a votare.
La vittoria tra i partiti è andata ai dem che, nonostante una sconfitta ‘bruciante’, sono riusciti a confermarsi in vetta con il loro 15,2%. Da segnalare un ‘tracollo’ del MoVimento 5 Stelle che in soli due anni è passato dal 43% al 7%.
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